Antonio Labriola
Cassino 1843 - Roma 1904
Formatosi a Napoli alla scuola hegeliana, fra gli anni Settanta e Ottanta si avvicinò al realismo herbartiano. Dal 1873 professore di filosofia morale e di pedagogia all'università di Roma, in questo periodo fu politicamente vicino alla ‘Destra storica’, da cui si venne poi distaccando, per avvicinarsi ai gruppi di opposizione radicali e democratici. Nel 1890, entrato in corrispondenza con F. Engels, iniziò lo studio sistematico dei testi del marxismo, di cui divenne uno dei massimi e più originali studiosi. I suoi Saggi sulla concezione materialistica della storia (In memoria del Manifesto dei comunisti, 1895; La concezione materialistica della storia: dilucidazione preliminare; Discorrendo di socialismo e di filosofia, 1897) hanno lasciato una traccia profonda nella cultura italiana per l'influenza esercitata su Croce e su Gramsci.
Opere principali: Opere complete, a cura di L. Dal Pane, 3 vol., Milano, Feltrinelli 1959-1962; Scritti filosofici e politici, a cura di F. Sbarberi, Torino, Einaudi 1976; Saggi sul materialismo storico, a cura di V. Gerratana e A. Guerra, Roma, Editori Riuniti 1977; Discorrendo di socialismo e di filosofia, a cura di N. D'Antuono, Bologna, Millenium 2006; Carteggio, 5 vol., a cura di S. Miccolis, Napoli, Bibliopolis 2000-2006.
Bibliografia: L. Dal Pane, Antonio Labriola nella politica e nella cultura italiana, Torino, Einaudi 1975; S. Poggi, Introduzione a Labriola, Roma-Bari, Laterza 1982; A. Burgio, Antonio Labriola nella storia e nella cultura della nuova Italia, Macerata, Quodlibet 2005; S. Miccolis, Labriola, Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 62 (2004); A. Burgio, Labriola, Antonio, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Filosofia (2012).