Miguel de Unamuno y Jugo

Dopo gli studi di Lettere e Filosofia a Madrid (1880-1884), consegue il Dottorato all’età di vent’anni. Nel 1891 vince la Cattedra di Greco all’Università di Salamanca, di cui sarà Rettore dal 1901 (tranne brevi interruzioni) fino alla morte.
Unamuno poeta, letterato, filologo, filosofo, positivista, umanista, esistenzialista, pragmatista, spiritualista, irrazionalista, mistico, cattolico, cristiano, protestante, luterano, calvinista, ateo, socialista, liberale… Molteplici le definizioni, ma il suo pensiero e la sua opera non possono essere compresi appieno se non si tiene conto delle quattro tappe fondamentali della sua vita:

• 1884-1897: dalla tesi dottorale (Crítica del problema sobre el origen y preistoria de la raza vasca) alla crisi religiosa. In questo periodo, oggetto della sua attenzione è la Spagna con i problemi dell’europeizzazione, del regionalismo, del carlismo, della questione sociale, della lingua come espressione dell’anima nazionale. Le opere fondamentali, oltre alla tesi dottorale, sono i saggi che andranno sotto il titolo: En torno al casticismo (1895); e la novella: Paz en la guerra (1897).
• 1897-1913: periodo contraddistinto dal problema religioso, dell’immortalità come fonte del senso della vita. Da qui le contrapposizioni fra pistis/gnosis, amore e pedagogia, scienza e religione, ragione e fede: chisciottismo come vita di fede, cattolicesimo popolare spagnolo come reazione alla modernità europea, polemica contro il culturalismo di Ortega y Gasset. Temi che iniziano ad esprimersi nei tre saggi del 1900: ¡Adentro!, La ideocrazia, La fe. Per proseguire poi in: Amor y pedagogía (1902); Vida de don Quijote y Sancho (1905); Del Sentimiento trágico de la vida (1912).
• 1913-1927: scrive prevalentemente novelle, come studio delle intime contraddizioni della personalità. Intento che si può osservare in: Niebla (1914); Cómo se hace una novela (1927); El otro (1926), nella quale l’intima contraddizione della personalità si drammatizza nella lotta fra due fratelli. A questa epoca appartiene anche: El Cristo de Velázquez (1920), Canto a Teresa (1924), La agonía del cristianismo (1924).
• 1927-1936: gli anni della sintesi, di cui è testimone la novella San Manuel Bueno, mártir, sunto delle idee a lui più care. Si ritrova inoltre una visione nostalgica del passato nei suoi scritti sulla Repubblica: República española y España repúblicana 1931-1936 (Salamanca 1979).