Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 32.01 (Omero, Batracomiomachia e Iliade vergate da Teodoro Gaza), f. 1r : iniziale miniata con nome del Filelfo in greco entro un cartiglio.
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 32.16 (miscellanea di poeti greci), f. 8v : nota d'acquisto del codice da parte del Filelfo dalla vedova di Giovanni Crisolora a Costantinopoli, nel gennaio 1423.
Francesco Filelfo
Tolentino 1398 - Firenze 1481
Principali edizioni moderne : É. Legrand, Cent-dix lettres grecques de François Filelfe, publiées intégralement pour la première fois d’après le Codex Trivultianus 873, Paris, E. Leroux, 1892; G. Benadduci, Prose e poesie volgari di Francesco Filelfo, in Pel centenario di Francesco Filelfo, «Atti e Memorie della Real Deputazione di Storia Patria per le province delle Marche», 5 (1901), pp. XLII-261; Reden und Briefe italienischer Humanisten. Mit einer Einleitung, analytischer Inhaltsübersicht, a cura di K. Müllner, B. Gerl, München, W. Fink, 1970, pp. 146-162 (rist.: I ed. Wien, A. Hӧlder, 1899); «De psychagogia». Editio princeps dal Laurenziano 58,15, a cura di G. Cortassa, E.V. Maltese, Alessandria, Dell’Orso, 1997; Satyrae I (Decadi I-V), a cura di S. Fiaschi, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2005; Dione Crisostomo, Captivitatem Ilii non fuisse. Traduzione latina di Francesco Filelfo, a cura di S. Leotta, Messina, Centro Interdipartimentale di Studi Umanistici, 2008; Odes, ed. e trad. a cura di D. Robin, Cambridge-London, Harvard University Press, 2009; Platonis Euthyphron Francisco Philelfo interprete. Lysis Petro Candido Decembrio interprete, a cura di S. Martinelli Tempesta, Firenze, Sismel, Il Galluzzo, 2010; Traduzioni da Senofonte e Plutarco. Respublica Lacedaemoniorum, Agesilaus, Lycurgus, Numa, Cyri paedia, a cura di J. De Keyser, Alessandria, Dell’Orso, 2012; On exile, a cura di J. De Keyser, trad. W.S. Blanchard, Harvard University Press, Cambridge-London, 2013; J. De Keyser, Francesco Filelfo and Francesco Sforza. Critical Edition of Filelfo’s Sphortias, De Genuensium deditione, Oratio parentalis and his polemical exchange with Galeotto Marzio, Hildesheim-Zürich-New York, Olms, 2015; Collected letters. Epistolarum libri XLVIII, a cura di J. De Keyser, Alessandria, Dell’Orso, 2016.
Principali edizioni a stampa : Francisci Philelfi Satyrae, Mediolani, 1476 (Christoph Valdapher, IGI 3913); Francisci Philelfi Convivia Mediolanensia, s.l., s.a. (Milano, 1483-1484, Simone Magnagni, IGI 3881); Francisci Philelfi Orationes et opuscula, Mediolani, 1483-1484 (Leonard Pachel, Uldrich Schinzenzeler, IGI 3905); Francisci Philelfi Epistolarum familiarium libri XXXVIII […], Venetiis, Iohannes et Gregorius de Gregoriis, 1502.
Bibliografia: C. de' Rosmini, Vita di Francesco Filelfo da Tolentino, Milano, Luigi Mussi, 3 voll. 1808 (vol. I; vol. II; vol. III); Pel centenario di Francesco Filelfo, cit.; G. Adam, Filelfo at the Court of Milan, Oxford, Diss. 1974; Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte. Atti del XVII Convegno di Studi Maceratesi, Tolentino, 27 - 30 settembre 1981, Padova, Antenore, 1986; D. Robin, Filelfo in Milan. Writings 1451-1477, Princeton, Princeton University Press, 1991; P. Viti, Filelfo, Francesco, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 47 (1997); G. Albanese, Filelfo, Francesco, in Enciclopedia oraziana, vol. III, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1998, pp. 223-226; A. Bisanti, Franciscus Philelphus, in C.A.L.M.A. Compendium Auctorum Latinorum Medii Aevi, III. 5. Franciscus Petrarca-Gabriel Paveri Fontana, conditum a C. Leonardi, M. Lapidge, curantibus M. Lapidge, F. Santi, Firenze, Sismel, Il Galluzzo, 2011, pp. 511-525; Philelfiana. Nuove prospettive di ricerca sulla figura di Francesco Filelfo. Atti del seminario di studi (Macerata, 6-7 novembre 2013), a cura di S. Fiaschi, Firenze, Olschki, 2015.
Studi sulla biblioteca filelfiana : H. Omont, Un nouveau manuscrit de la “Rhétorique” d’Aristote et la bibliothèque grecque de Francesco Filelfo, «La Bibliofilia», 2 (1900-1901), pp. 136-140; A. Calderini, Ricerche intorno alla biblioteca e alla cultura greca di Francesco Filelfo, «Studi italiani di filologia classica», 20 (1913), pp. 204-424; Id., I codici milanesi delle opere di Francesco Filelfo, «Archivio storico lombardo», s. V, 42 (1915), pp. 335-441; A. De La Mare, Script and Manuscripts in Milan under the Sforzas, in Milano nell’età di Ludovico il Moro. Atti del convegno internazionale, 28 febbraio-4 marzo 1983, Milano, Comune di Milano-Archivio storico civico-Biblioteca Trivulziana, 1983, vol. II, pp. 397-408; M. Cortesi, Aspetti linguistici della cultura greca di Francesco Filelfo, in Francesco Filelfo nel quinto centenario della morte, cit., pp. 163-206; F. Ruggeri, Il testamento di Francesco Filelfo, «Italia Medioevale e Umanistica», 25 (1992), pp. 345-366; S. Gentile, I codici greci della biblioteca medicea privata, in I luoghi della memoria scritta. Manoscritti, incunaboli, libri a stampa di Biblioteche Statali italiane, a cura di G. Cavallo, Roma, Istituto poligrafico e zecca dello Stato, 1994, pp. 115-121; M. Cortesi, Libri greci letti e scritti alla scuola di Vittorino da Feltre: fra mito e realtà, in I manoscritti greci tra riflessione e dibattito. Atti del V Colloquio internazionale di paleografia greca (Cremona, 4-10 ottobre 1998), Firenze, Gonnelli, 2000, vol. I, pp. 401-416; M. Pedralli, Novo, grande, coverto e ferrato. Gli inventari di biblioteca e la cultura a Milano nel Quattrocento, Milano, Vita e Pensiero, 2002, pp. 325-326; D. Bianconi, «Haec tracta sunt ex Dionysio Alicarnasseo». Francesco Filelfo e il Vaticano Urb. gr. 105, «Medioevo greco», 4 (2004), pp. 31-63; S. Serventi, Il copista Giovanni Lapo da Castiglionchio il Giovane e Francesco Filelfo nel codice Ambr. E 8 sup., in Nuove ricerche sui manoscritti greci dell'Ambrosiana. Atti del Convegno (Milano, 5-6 giugno 2003), a cura di C. Pasini, C.M. Mazzucchi, Milano, Vita e Pensiero, 2004, pp. 3-36; T. Ganchou, Les ultimae voluntates de Manuel et Iôannès Chrysolôras et le séjour de Francesco Filelfo à Constantinople, «Bizantinistica», 7 (2005), pp. 195-285; D. Speranzi, Codici greci appartenuti a Francesco Filelfo nella biblioteca di Ianos Laskaris, «Segno e testo», 3 (2005), pp. 467-496; S. Martinelli Tempesta, Per la biblioteca greca di Giovanni Stefano Cotta, «Studi medievali e umanistici», 3 (2005), pp. 323-345; D. Speranzi, Su due codici greci filelfiani e un loro lettore (con alcune osservazioni sullo Strabone Ambr. G 93 sup.), in Philelfiana, cit., p. 83-117; M. Cortesi, La formazione della biblioteca umanistica: libri per sé, libri degli altri, in Scriptoria e biblioteche nel basso medioevo (secoli XII-XV). Atti del LI Convegno internazionale. Todi, 12-14 ottobre 2014, Spoleto, Centro italiano di studi sull’alto medioevo, 2015, pp. 711-752; D. Speranzi, Poliziano, i codici di Filelfo, la medicea privata. Tre schede, in Cultura e filologia di Angelo Poliziano. Traduzioni e commenti. Atti del Convegno di studi, Firenze, 27-29 novembre 2014, a cura di P. Viti, Firenze, Olschki, 2016, pp. 51-68.
Della ricca biblioteca di Francesco Filelfo non è sopravvissuto alcun catalogo: risulta ad oggi perduto l’unico Inventario dei libri di messer Francesco Philelpho, forse autografo, che nell’Ottocento il bibliotecario della Medicea Laurenziana, Francesco Del Furia, segnalò al biografo Carlo Rosmini (cfr. Rosmini, Vita, cit., vol. III, p. 53, n. 1; l’elenco avrebbe potuto riferirsi ad un nucleo di codici filelfiani che da Roma prendeva la strada di Milano, secondo quanto l’autore riferisce a Lorenzo de’ Medici in una missiva dell’8 luglio 1477, cfr. Speranzi, Codici greci, cit., p. 471, n. 12). In assenza di documenti specifici, la ricostruzione della libreria del Tolentinate, tutt’ora in corso, procede attraverso l’identificazione di singoli manoscritti a lui appartenuti, riconoscibili grazie a note di possesso e postille di suo pugno, laddove indicative dell’effettiva proprietà dell’esemplare e non di un suo temporaneo transito fra le mani del Filelfo.
La sorte dei volumi di Francesco fu legata a Milano e Firenze, le due località dove l’umanista trascorse la maggior parte della vita. Le disposizioni testamentarie del Tolentinate (biblioteca del Capitolo Metropolitano, Pergamene, B. 16. 159, Milano, 22 febbraio 1473) designavano la biblioteca della cattedrale milanese quale beneficiaria del patrimonio librario in caso di precoce scomparsa del figlio Federico Francesco; avveratasi questa circostanza, la collezione passò all’istituzione, dalla quale tuttavia risulta scomparsa sin dal ‘700. La storia di questa sezione della biblioteca filelfiana è ancora da ricostruire, ma la sua consistenza fu probabilmente modesta, tenendo conto che la libreria di Francesco era andata incontro a importanti dispersioni già nel corso della vita di questi, sia per la sua movimentata biografia, sia per il frequente ricorso al pegno dei volumi, sia per la consuetudine del loro prestito. L’episodio più noto riguarda i manoscritti portati in Italia da Filelfo nel 1427, al rientro da Costantinopoli: i libri vennero trattenuti dai tre protettori veneziani presso i quali l’umanista li aveva fatti depositare, forse in garanzia di debiti contratti da Francesco. L’umanista enumera questi codici in una celebre lettera inviata ad Ambrogio Traversari (Ambrosii Traversarii generalis Camaldulensium aliorumque ad ipsum, et ad alies de eodem Ambrosio Latinae epistolae, vol. II, col. 1010), che in tempi recenti ha agevolato gli studiosi nell’identificazione di alcuni degli esemplari (cfr. Calderini, Ricerche, cit., pp. 220-228; Speranzi, Codici greci, cit.; Cortesi, La formazione, cit.).
Nonostante Francesco avesse destinato la sua collezione a Milano, una consistente parte di essa approdò a Firenze: alcuni libri erano stati portati con sé dall’umanista nel corso del suo ultimo viaggio nella città toscana, dove si spense poco dopo l’arrivo. In seguito alla morte dell’autore, un ulteriore nucleo di manoscritti pervenne alla biblioteca Medicea privata nel 1482, quando giunsero a Firenze da Milano i libri filelfiani che il Magnifico aveva riscattato dall’usuraio Gasparino da Casale, su diretta richiesta del Tolentinate. Trattenuti presso il Banco dei Medici del capoluogo lombardo quando l’umanista era ancora in vita, probabilmente in pegno per debiti contratti con Lorenzo, i codici filelfiani era destinati a costituire uno dei più cospicui fondi greci dell’attuale biblioteca Medicea Laurenziana (per questi manoscritti, cfr. S. Gentile, I codici greci, cit.).
Il più moderno e aggiornato strumento di lavoro riservato alla biblioteca del Tolentinate è costituito dalla banca dati Bi.Phi.V. (Bibliotheca Philelfica Virtualis) del portale Philelfiana. Oriente e Occidente nell’Umanesimo Europeo, realizzato nell’ambito del progetto FIRB 2012 Umanesimo europeo: la biblioteca e le lettere di Francesco Filelfo (1398-1481). La sezione Bi.Phi.V. censisce i codici posseduti o annotati dal Filelfo, fornendo per ciascuno di essi una scheda con relativa descrizione fisica, indicazioni su copisti, possessori, sulla storia del volume e la sua bibliografia specifica.
Cfr. anche: S. Martinelli Tempesta, D. Speranzi, Verso una ricostruzione della biblioteca greca di Francesco Filelfo. Un elenco di codici, in Filelfo, le Marche, l'Europa. Un'esperienza di ricerca, a cura di S. Fiaschi, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2018, pp. 181-212 (si tratta dell’elenco aggiornato dei 76 manoscritti greci posseduti o annotati dall'umanista e di una lista di 10 volumi a lui erroneamente assegnati); G. Mariani Canova, Da Costantinopoli a Venezia: due codici miniati di Francesco Filelfo, ivi, pp. 213-232 (oltre all'identificazione dei decoratori di due manoscritti laurenziani di proprietà del Filelfo, attraverso lo studio degli stemmi del Tolentinate in essi raffigurati, si avanzano nuove ipotesi circa il lotto di libri che egli aveva lasciato a Venezia dai Giustinian e sui suoi rapporti con questa famiglia); M. Marubbi, Miniatori lombardi per illustrare Filelfo: il Maestro delle Vite Imperatorum, il Maestro di Ippolita, Ambrogio da Marliano, ivi, pp. 233-256 (si assegnano alcuni dei manoscritti fatti realizzare dal Filelfo nel suo periodo milanese a diverse botteghe di celebri miniatori locali).