Armando Carlini
Napoli 1878 - Pisa 1959
Rimasto precocemente orfano, Armando Carlini riuscì a proseguire gli studi nel seminario Arcivescovile di Bologna. Trasferitosi a Roma nel 1896, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia; per le difficili condizioni economiche familiari dovette tornare a Bologna, dove aveva vinto una borsa di studio. Qui si laureò in Lettere con il Carducci e si addottorò in Filosofia con Francesco Acri. Conclusi gli studi universitari, insegnò nei licei di Jesi, Cesena, Foggia, Parma, Pisa, Trani. In questo periodo maturano i temi della sua riflessione anche grazie a numerosi, fortunati incontri: Lombardo Radice, Croce, Serra e in special modo Gentile, cui succederà nel 1922 nella cattedra pisana di filosofia teoretica, aderendo alla "scuola attualistica" in una prospettiva che è stata detta "di destra", per l'attenzione alle tematiche religiose. Membro del Partito nazionale fascista, dal 1927 al 1935 rivestì la carica di rettore dell’Università di Pisa; nel 1934 fu eletto deputato al Parlamento e successivamente nominato accademico d’Italia; con la caduta del Fascismo si concluse la sua vita pubblica. Nel ’43 lasciò Pisa devastata dai bombardamenti, vi tornerà solo dopo qualche anno; da quel momento, e fino alla morte, suo prevalente interesse teorico fu lo sviluppo di un pensiero religioso, orientandosi definitivamente verso una forma di Spiritualismo cristiano. «Il suo rientro a Pisa – scrive Claudio Cesa (Note su Armando Carlini, «Teoria», 2010/2, pp. 27-28) – fu amaro, anche per le ristrettezze economiche, che lo costrinsero a vendere una parte della sua biblioteca; se è lecito un ricordo: nel 1947 in un piccolo negozio di libri usati, che ebbe del resto vita breve, vidi esposta la collezione completa di “La critica”; chiesi al libraio da dove venisse, e la risposta fu che era appartenuta al professor Carlini».
Opere principali: Introduzione alla filosofia (Bari 1920); La vita dello spirito (Firenze 1921); Orientamenti della filosofia contemporanea (Roma 1931); Il problema di Cartesio (Bari 1948); Perché credo (Brescia 1950); Alla ricerca di me stesso (Firenze 1951); Che cos’è la metafisica? (Firenze 1956); Le ragioni della fede (Brescia 1959).
Bibliografia: A. Guzzo, Armando Carlini, Torino, Edizioni di Filosofia 1960; Armando Carlini, a cura di V. Sainati, Torino, Edizioni di Filosofia 1961; C. Del Bello, Carlini, Armando, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 20 (1977); G. Caputa, L’itinerario filosofico di Armando Carlini, Romae, Typis Pontificiae universitatis Gregorianae 1987; La figura e il pensiero di Armando Carlini, «Teoria», 2010/2; M. Lasala, Armando Carlini e la metafisica dell'interiorità, in Aa. Vv., Frammenti di filosofia contemporanea, vol. vii, Villasanta (MB), Limina Mentis Editore 2015; M. Lasala, Armando Carlini. Da «La vita dello spirito» all'incontro con Heidegger, in Aa. Vv., Frammenti di filosofia contemporanea, vol. xi, Villasanta (MB), Limina Mentis Editore 2016.