Silvio Spaventa
Bomba (Chieti) 1822 - Roma 1893
Fratello di Bertrando, statista e pensatore politico liberale. Deputato al Parlamento del Regno delle Due Sicilie nel 1848, in seguito al colpo di stato di Ferdinando II fu condannato a morte, ma ebbe la pena commutata nell’ergastolo. Liberato nel 1859, sedette alla Camera del Regno d’Italia tra le file della Destra, dal 1861 al 1889, ricoprendo vari incarichi ministeriali e divenne Senatore nel 1889. Ebbe una parte di rilievo nella repressione del brigantaggio nelle province meridionali e fu autore di un progetto di legge sulla nazionalizzazione delle ferrovie. Di ispirazione hegeliana, fu sostenitore di uno Stato forte e della separazione delle sfere politica e amministrativa, opponendosi al trasformismo e propugnando un sistema bipartitico.
Opere principali: La politica della Destra, scritti e discorsi raccolti da B. Croce (Bari 1910).
Bibliografia: E. Croce, Silvio Spaventa, Milano, Adelphi 1969; Silvio Spaventa: filosofia, diritto, politica, Napoli, Istituto italiano per gli studi filosofici 1991; B. Sordi, Silvio Spaventa, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Diritto (2012); F. Cammarano, Spaventa, Silvio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 93 (2018).