




Antonio Gramsci
Ales (Cagliari) 1891 - Roma 1937
Giornalista, uomo politico e filosofo italiano. Studiò presso l’Università di Torino sotto la guida del linguista Matteo G. Bartoli. Abbandonata l’università per la militanza politica, nel 1919 fonda, con Palmiro Togliatti, Angelo Tasca e Umberto Terracini, il quindicinale «L’Ordine Nuovo». Nel 1921 fu tra i fondatori del PCd’I; nel 1922-24 sarà delegato presso l’esecutivo dell’Internazionale comunista (Mosca, Vienna). Eletto deputato nell’aprile 1924, nel 1926 divenne segretario del PCd’I. Arrestato l’8 novembre di quello stesso anno, il 4 giugno 1928 sarà condannato a venti anni di reclusione. Scontò gran parte della sua pena nel carcere di Turi (Bari); alla fine del 1933 fu trasferito presso la Clinica “Cusumano” di Formia e, nell’agosto 1935, alla Clinica “Quisisana” di Roma. Morì il 27 aprile 1937. Per accedere al catalogo della biblioteca di Antonio Gramsci:
Opere principali: Tra il 1913 e il 1926, Gramsci pubblicò numerosi articoli su giornali e riviste, ora raccolti dall’editore Einaudi: L’Ordine Nuovo. 1919-1920 (1954); Scritti giovanili. 1914-1918 (1958); Sotto la Mole. 1916-1920 (1960); Socialismo e fascismo. L’Ordine Nuovo. 1921-1922 (1966); La costruzione del Partito comunista. 1923-1926 (1971). Una nuova edizione, corredata di apparati critici, si è fermata al 1920: Cronache torinesi. 1913-1917, a cura di S. Caprioglio (1980); La città futura. 1917-1918, a cura di S. Caprioglio (1982); Il nostro Marx. 1918-1919, a cura di S. Caprioglio (1984); L’Ordine Nuovo. 1919-1920, a cura di V. Gerratana e A.A. Santucci (1987). Dell’epistolario di Gramsci sono state pubblicate dapprima solamente le lettere da lui scritte: Lettere. 1908-1926, a cura di A.A. Santucci, Torino, Einaudi 1992; Lettere dal carcere, a cura di S. Caprioglio e E. Fubini, Torino, Einaudi 1965; Lettere dal carcere, a cura di A.A. Santucci, Palermo, Sellerio 1996, 2 vol. Solo nel 1991 si è avviato il recupero di sezioni dell’epistolario: Piero Sraffa, Lettere a Tania per Gramsci, a cura di V. Gerratana, Roma, Editori Riuniti 1991; Antonio Gramsci-Tatiana Schucht, Lettere 1926-1935, a cura di A. Natoli e C. Daniele, Torino, Einaudi 1997. I manoscritti del carcere sono stati pubblicati in edizione critica nel 1975: A. Gramsci, Quaderni del carcere, edizione critica dell’Istituto Gramsci a cura di V. Gerratana, Einaudi, Torino 1975, 4 vol. È in corso l’Edizione Nazionale degli Scritti.
Bibliografia: Bibliografia gramsciana, a cura di J.M. Cammett, F. Giasi e M.L. Righi, http://213.199.9.13/bibliografiagramsci; Bibliografia gramsciana ragionata. 1. 1922-1965, a cura di A. D’Orsi, Roma, Viella 2008; Studi gramsciani. Atti del convegno (Roma, 11-13 gennaio 1958), Roma, Editori Riuniti 1958; Gramsci e la cultura contemporanea. Atti del convegno internazionale di studi gramsciani (Cagliari, 23-27 aprile 1967), 2 vol., a cura di P. Rossi, Roma, Editori Riuniti 1969-1970; L. Paggi, Antonio Gramsci e il moderno principe. I. Nella crisi del socialismo italiano, Roma, Editori Riuniti 1970; Politica e storia in Gramsci. Atti del convegno internazionale di studi gramsciani (Firenze, 9-11 dicembre 1977), a cura di F. Ferri, 2 vol., Roma, Editori Riuniti-Istituto Gramsci 1977-1979; L. Paggi, Le strategie del potere in Gramsci. Tra fascismo e socialismo in un solo paese. 1923-1926, Roma, Editori Riuniti 1984; G. Francioni, L’officina gramsciana. Ipotesi sulla struttura dei «Quaderni dal carcere», Napoli, Bibliopolis 1984; V. Gerratana, Gramsci. Problemi di metodo, Roma, Editori Riuniti 1997; G. Vacca, Gramsci, Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 58 (2002); Dizionario gramsciano 1926-1937, a cura di G. Liguori e P. Voza, Roma, Carocci 2009; G. Vacca, Gramsci, Antonio, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Filosofia (2012).
Dopo la morte di Gramsci (27 aprile 1937), i documenti riguardanti il periodo di detenzione – 1926-1937 (lettere, libri, riviste e 33 quaderni ) – furono trasferiti a Mosca sotto la responsabilità di Palmiro Togliatti, a nome del Partito comunista d'Italia. Questo materiale fu riportato a Roma nell’aprile 1950 e depositato presso la costituensa “Fondazione Antonio Gramsci” (dal 1954: “Istituto Gramsci”, dal 1982: “Fondazione Istituto Gramsci”) . Il materiale a stampa appartenuto al leader comunista andò a costituire il primo nucleo della biblioteca della fondazione, successivamente ampliatasi nel corso del tempo (oggi comprende più di 135.000 volumi, principalmente dedicati alla storia e alla politica italiana e internazionale). La biblioteca privata di Gramsci comprendeva 761 volumi, che possono essere suddivisi nel modo seguente: alcuni volumi appartenuti a Gramsci prima dell’arresto, o da lui acquisiti dopo il suo trasferimento (sempre in stato di detenzione) alla clinica del dottor G. Cusumano (dicembre 1933), e quindi mai entrati nel reclusorio di Turi (questi libri non hanno marcature del carcere). Altri, che contengono il timbro circolare del carcere pugliese, sono stati acquisiti fra il luglio 1928 e il marzo 1933 e, in base alla firma dei vari direttori, è possibile datarli con maggiore precisione, suddividendoli in tre gruppi:
Turi I (luglio 1928-febbraio 1929);
Turi II (marzo 1929-novembre 1930);
Turi III (fine novembre 1930-16 marzo 1933).
Per quanto riguarda le riviste e i ritagli di giornale, la data di acquisizione coincide quasi sempre con quella di pubblicazione.
Alcuni libri hanno il timbro, ma non la firma del direttore del carcere: in questi casi, i volumi, anche se acquisiti, sono stati probabilmente tratenuti dalla direzione (come si può vedere, per alcuni di loro, da una richiesta protocollata indirizzata al Presidente del Consiglio, contenuta nel Quaderno 2 , ff. 92v-93v). Alcune perdite subite dalla raccolta devono essere sottolineate. In almeno un caso (vedi la lettera di Ambrogio Donini, allora direttore della “Fondazione Antonio Gramsci”, a Togliatti, del 18 novembre 1952), la rimozione di «tre o quattro libri di Trotski e Bukharin» è nota, e fu intrapresa al fine di non dare a questi autori «attraverso questa menzione un'inutile pubblicità » (cfr A. Vittoria, Togliatti e gli intellettuali. Storia dell'Istituto Gramsci negli anni Cinquanta e Sessanta, Roma, Editori Riuniti 1992, p. 189). Informazioni utili sul flusso di libri in entrata e in uscita dal carcere di Turi non sono date solo dal timbro del penitenziario, ma anche dagli elenchi dei libri spediti dalla prigione. Queste liste, datate, figurano nei margini di alcuni quaderni.
Studi sulla biblioteca: P. Togliatti, Sui libri che Gramsci lesse in carcere (I° incontro tra Togliatti e Gramsci), «L’Unità» (edizione romana), 19 marzo 1950; G. Carbone, I libri del carcere di Antonio Gramsci, «Movimento operaio», IV, 1952, pp. 3-53; G. Francioni, L’officina gramsciana. Ipotesi sulla struttura dei «Quaderni del carcere», Napoli, Bibliopolis 1984; P. Gabrielli, Il Fondo Gramsci. Una descrizione analitica, «IG Informazioni», IV, 1992, n. 1 (bis), pp. 91-103; D. Di Benedetto, Il fondo Gramsci: un caso di «democrazia telematica», in Gramsci e il Novecento, a cura di G. Vacca in collaborazione con M. Litri, vol. II, Roma, Carocci 1999, pp. 333-339; G. Francioni, Come lavorava Gramsci, in A. Gramsci, Quaderni del carcere. Edizione anastatica dei manoscritti, a cura di G. Francioni, vol. 1 (2009).