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Giacomo Leopardi




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Giacomo Leopardi

Recanati 1798 - Napoli 1837


Bibliografia: E. Carini, Bibliografia analitica leopardiana (1971-1980), Firenze 1986; E. Carini-A. Sbriccoli, Bibliografia analitica leopardiana (1981-1986), Firenze 1998; BIL: Bibliografia informatizzata leopardiana, 1815-1999: manuale d'uso ver. 1.0, a cura di S. Magherini, Firenze 2003; A. Tartaro, Leopardi, Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 64 (2005); G. Polizzi, Leopardi, Giacomo, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Filosofia (2012).

Studi sulla biblioteca: A. Avoli, Monaldo e la sua biblioteca, in M. Leopardi, Autobiografia, Roma 1883, pp. 147-426; M. Leopardi, Della formazione ed accrescimento di questa Biblioteca, in Guida di Recanati, a cura di V. Spezioli, Recanati 1898, pp. 174-182; M. Porena, Un settennio di letture di Giacomo Leopardi, «Rivista d’Italia», XXV, 1922, pp. 68-83; F. Foschi, Intellettuali ed istituzioni culturali a Recanati dal XIII al XX secolo, «Il casanostra» XCIII, 1979-80, pp. 23-48; E. Benucci, La Biblioteca di Palazzo Leopardi a Recanati, «La fabbrica del libro», VII, 2001; Ead., “Io gli studi talor lasciando e la sudate carte”. La Biblioteca di Palazzo Leopardi a Recanati, in Biblioteche nobiliari e circolazione del libro tra Settecento e Ottocento, a cura di G. Tortorelli, Bologna, 2002, pp.157-203; M. Balzano, Il selvaggio americano e le sue fonti nell’opera di Leopardi, «Rivista di Storia della Filosofia», LX, 2005, pp. 225-267; G. Polizzi-V. Sordoni, Uno scritto dimenticato del giovane Leopardi: la Disputatio e il suo rapporto con le Dissertazioni filosofiche, «Rivista di Storia della Filosofia», LXIV, 2009, pp. 653-708; Catalogo della biblioteca Leopardi in Recanati (1847-1899), nuova edizione a cura di A. Campana, Firenze, Olschki 2011, VIII-316 p.; Giacomo dei Libri. La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee, a cura di F. Cacciapuoti, Milano, 2012, 351 p.

@@Risorse on line@@:

Catalogo della Biblioteca Leopardi in Recanati, in «Atti e memorie della deputazione di storia patria per le province delle Marche», IV, 1899, Ancona, Morelli 1899, 447 p.

La biblioteca di casa Leopardi venne creata dal conte Monaldo Leopardi, padre del poeta, che si limitò dapprima ad acquisti occasionali alle fiere di Recanati e di Senigallia, ma poi, approfittando della soppressione degli ordini religiosi, seguita alla discesa di Napoleone (1798-1799) e, in un secondo momento, all’occupazione delle Marche unite al Regno italico (1807-1808), comperò a peso fondi librari di congregazioni e conventi dismessi: ciò spiega la prevalente natura teologica dei testi che compongono la biblioteca di casa Leopardi. La collezione fu accresciuta ulteriormente ad opera di Giacomo e dei fratelli, che ne furono a lungo gli unici fruitori, nonostante Monaldo avesse fatto apporre nel 1812 una lapide che apriva la biblioteca non solo «filiis», ma anche «amicis» e «civibus».
Il catalogo riproduce in trascrizione diplomatica una lista depositata presso l’Archivio di Stato romano dalla famiglia Leopardi per l’ottenimento di un maggiorascato. Conta circa 14000 titoli, elencati in ordine alfabetico. Per ogni titolo viene fornita una descrizione bibliografica completa: autore, titolo, luogo e data di stampa, formato.
La copia del catalogo riprodotta, appartenuta a Sebastiano Timpanaro, è attualmente depositata nel fondo Timpanaro della biblioteca della Scuola Normale di Pisa. Mutila di intestazione, prefazione e appendice, presenta rare annotazioni autografe dello studioso, tutte concernenti edizioni ottocentesche di opere classiche: a p. 71 rettifica l’ordine alfabetico della lista dei titoli inserendo Caesar, collocato invece come Caesaris a p. 92; alle pp. 98-99 corregge un titolo e una data di edizioni ciceroniane (ma se indica correttamente che i Frammenti della Repubblica non sono stati «regolarizzati», bensì «volgarizzati» da Teresa Carniani-Malvezzi, sembra sfuggirgli che l’anno di pubblicazione è il 1827 e non il 1807, come indicato); a p. 117 corregge nuovamente un titolo (Meletemata invece di Opuscula graeca illustrata); a p. 124, la data di un’edizione di Demostene ed Eschine, segnalando che contiene la sola traduzione latina; a p. 143 indica che il curatore della Historia ecclesiastica di Eusebio è Henricus Valesius e non Henrico Volgius; alle pp. 184 e 189 inserisce un rimando alla p. 188 (alla voce Grevius); a p. 203 corregge il nome del curatore di Orazio, Iuvency; a p. 211 inserisce un rimando a Flavio Giuseppe (p. 181); a p. 267, il numero di un volume; a p. 313 indica il numero esatto dei libri che compongono le Variarum lectionum di Pietro Vettori; a p. 387 rettifica la data di un’edizione cinquecentesca di Giovanni Stobeo; a p. 423 rimanda a p. 313, per Pietro Vettori; a p. 446 corregge la declinazione latina del nome di un autore, e la data di pubblicazione di un lessico cinquecentesco.


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G. Pacella, Elenchi di letture leopardiane, «Giornale storico della letteratura italiana», CXLIII, 1966, pp. 557-577.

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E.D.S.
Letzte Bearbeitung: 2023-11-30 19:20:11